Milano - VILLA VEGAN SOTTO SGOMBERO
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- Published on Sunday, 28 October 2018 10:44
Nei giorni scorsi è giunta voce che vogliono sgomberare Villa Vegan
martedì 30 ottobre.
Riteniamo sia un’informazione di fiducia e siamo determinat* a
resistere, quindi facciamo una chiamata a tutte le persone solidali a
raggiungerci per preparare insieme la resistenza e la mobilitazione
contro lo sgombero. È benvenut* chiunque abbia voglia di supportare il
posto, chi lo ha attraversato negli anni, chi ha portato avanti le lotte
che qui hanno trovato complicità, tutte le compagne e i compagni che
pensano che se vogliono sgomberare uno spazio anarchico occupato da 20
anni gli deve costare caro.
In tutti questi anni di occupazione Villa Vegan ha ospitato compagni e
compagne da tutto il mondo, ha dato supporto logistico a tanti progetti
autogestiti, in particolare quelli della scena punk hardcore, e a
tantissime lotte, tra le quali quelle anticarcerarie e la solidarietà
alle prigioniere e ai prigionieri, ecologiste e per la liberazione
animale, contro il razzismo ed i CIE (rinominati poi CPR),
transfemministe queer e contro la violenza di genere, antifasciste;
lotte che rifiutano i rapporti con le istituzioni e sempre in
opposizione al sistema capitalistico e allo Stato.
Con gli sgomberi degli spazi occupati, l’interminabile cementificazione,
le retate contro le persone migranti, irregolari e indesiderate di ogni
tipo, la “riqualificazione” dei quartieri, la crescente militarizzazione
e sorveglianza delle strade, vogliono trasformare i luoghi in cui
abitiamo in città-vetrine utili solo per fare girare l’economia e in
dormitori per chi è inserit* nel ritmo di produzione e consumo,
chiudendo sempre più ogni spazio possibile di resistenza. Per questo
motivo ogni sgombero non riguarda soltanto il posto specifico che viene
attaccato ma il piano più generale di controllo sociale da parte del
potere politico ed economico, e va contrastato.
Sabato 27 ottobre dalle 21,30: assemblea antisgombero in Villa Vegan,
via litta modignani 66, milano.
Domenica 28 ottobre dalle 12: pranzo e giornata di lavori.
Invitiamo chi può a passare e fermarsi -anche a dormire- in Villa Vegan
in questi giorni.
Seguiranno aggiornamenti.
Cesena - CRITICAL MASS ANTIRAZZISTA E ANTIFASCISTA
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- Published on Friday, 19 October 2018 17:06
SABATO 27 OTTOBRE 2018
Ritrovo alle ore 10 dalla stazione dei treni di Cesena!
In un paese dove le esperienze positive come quelle di Riace vengono arrestate e condannate, dove i bambini stranieri vengono tenuti fuori dalle mense scolastiche dei bianchi e puri italioti.
In una Cesena sempre più blindata e ed in preda ad un delirio securitario alimentato dai mass media decidiamo di scendere in strada in maniera rumorosa e determinata!
Riportiamo con una biciclettata quello che i governanti stanno provando a toglierci: l'umanità.
Invitiamo a partecipare arrivando puntuali e portando la bicicletta, fischietti, cartelloni antifascisti/antirazzisti e la propria energia!
(Se qualcuna/o avesse bisogno della bici ce lo faccia sapere in anticipo e vedremo di procurargliela!)
Assemblea Antifascista Cesena
Contatti ed info: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Cesena - “DAL WALL MAPU ALLA PUGLIA. POPOLI UNITI NELLA LOTTA”
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- Published on Monday, 01 October 2018 12:14
Ravenna - MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETÀ ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI INDAGATX E CONTRO LA REPRESSIONE DELLO STATO DI POLIZIA-
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- Published on Monday, 01 October 2018 12:09
La Rete Antifascista di Ravenna invita tutte e tutti a partecipare liberamente a questa manifestazione per esprimere il nostro dissenso e denunciare lo Stato che attacca l'antifascismo e spalleggia i fascisti, concedendogli piazze, sale comunali e spazi per propagandare la loro ideologia razzista, sessista, omofoba e liberticida. Al contempo, questo Stato denuncia e indaga chi non ci sta a lasciare spazio di manovra ai movimenti e ai partiti dell'estrema destra. Sarebbe bello se chiunque si reputi antifascista trovi un po' di tempo per partecipare ed esprimere la sua solidarietà alla compagna indagata recentemente per i manichini comparsi la notte prima della Commemorazione al gerarca FASCISTA Ettore Muti operata dagli Arditi e da Forza Nuova il 26 agosto scorso e per delle presunte scritte "Ora e sempre resistenza". Ora sono indagatx altrx compagnx per aver coperto delle svastiche e croci celtiche che da mesi inneggiavano al nazifascismo sul muro dell'asilo Garibaldi, senza che nessunx delle istituzioni se ne curasse. Il capogruppo di Forza Italia Ancarani ha portato al Consiglio comunale un'interrogazione in cui si accusano i e le compagnx di aver imbrattato quel muro con dei cuori, mentre fino a che su quel muro erano stati sbombolettati simboli nazifascisti, andava tutto bene.
Mentre la Questura di Ravenna autorizza le manifestazioni fasciste dei suddetti estremisti di destra, la Rete Antifascista di Ravenna è totalmente complice e solidale a tutte le manifestazioni di antifascismo, che non sono mai abbastanza, volte a ricordare che il FASCISMO È UN REATO, NON È UN'OPINIONE!!!
Più siamo e saremo a farlo, più la macchina di repressione dello Stato diventerà inutile e inefficace!
Porta il tuo sorriso, INDOSSA qualcosa di ROSSO e lascia le tue bandiere a casa!
L’8 Settembre a Rimini
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- Published on Sunday, 23 September 2018 11:45
Sabato 8 settembre, guardacaso anniversario dell’armistizio tra il governo Badoglio e gli alleati anglo-americani dopo la deposizione di Mussolini, in concomitanza tra loro venivano lanciate tre grosse iniziative fasciste: il raduno nazionale “Direzione-Rivoluzione” di CasaPound a Grosseto, l’apertura di una sede neonazista legata a Lealtà Azione in Lombardia e la manifestazione nazionale di Forza Nuova a Rimini.
Contro quest’ultimo evento, le diverse forze antifasciste riminesi decidevano di organizzare in città per lo stesso giorno diversi ritrovi simultanei, ma in punti distinti di Rimini.
Tra le persone che sono giunte dalla Romagna (e non solo) per dare manforte agli antifascisti di Rimini, anche alcuni partecipanti all’Assemblea Antifascista di Cesena che hanno ritenuto fosse giusto esserci e non mancare. Essendo l’Assemblea cesenate eterogenea, vi è stato chi ha deciso di andare in una piazza ed altri di andare in altre. Una cosa abbastanza normale.
La scelta di piazza Tre Martiri (piazza del centro storico di Rimini) è stata fatta nel timore che i fascisti volessero o potessero raggiungere il centro cittadino nonché ovviamente per dare una visibilità maggiore alla protesta. D’altra parte chi era in piazzale Fellini ha potuto rendersi conto dell’importanza di quel presidio, poiché rimanere in quella piazza ha voluto dire tagliare ai fascisti di Forza Nuova la via di accesso al Lungomare e quindi la possibilità di fare lì la loro passerella. Il corteo dei fascisti, infatti, partendo dalla Stazione ferroviaria aveva due opzioni: o il centro storico, o il lungomare. Occupare ambedue le piazze si è dimostrato quindi abbastanza logico. Quello che è mancato, semmai, è stato una più proficua comunicazione tra le diverse piazze, secondo noi impedita anche dai personalismi e/o dalle logiche della difesa del proprio “orticello” militante.
Infatti, i fascisti (e la questura) decidevano di dirigersi verso piazzale Fellini, senza che le altre piazze prendessero la decisione di convergere in quel luogo per dare man forte alle compagne e ai compagni lì impegnati, sia nella resistenza ai fascisti che al massiccio numero di forze di polizia presenti (antisommossa, blindati, elicottero, cani da attacco, grate montate in alcune strade per ostacolare la fuga in un’eventuale carica, etc…). I fascisti (circa 300 in tutto), infatti, decisi ad occupare piazza Fellini a tutti i costi, facevano pressioni ai dirigenti della questura per far allontanare dal luogo i resistenti antifascisti. Solo la ferma decisione di rimanere a presidiare quella piazza, ribadita a più riprese e costasse quel che costasse, anche dopo i ripetuti”consigli” ad abbandonarla con la minaccia di cariche, ha costretto i dirigenti della piazza a prendere atto che piazza Fellini avrebbe potuto essere regalata ai fascisti solo caricando pesantemente gli antifascisti, con il rischio di degenerare in una serie di scontri sul lungomare, tra i villeggianti e i locali alla moda. A quel punto, alla questura e ai dirigenti della piazza non rimaneva che la decisone di fare arretrare i fascisti – ormai giunti fino a ridosso della piazza – non senza qualche tafferuglio di poco conto tra di loro, utile forse più ai forzanovisti per potersi atteggiare a quanto sono “ribelli”. Certamente non una cosa di cui gioire, visto che per una volta che la polizia carica (leggermente) i fascisti, ce ne sono centinaia in cui ha caricato e caricherà ancora gli antifascisti e i compagni.
Comunque anche questo è stato il frutto della determinazione di chi è rimasto in quella piazza, dei pochi o tanti compagni e compagne – di diverse aree politiche ma con le stesse motivazioni – che hanno rischiato in proprio, esponendosi alla possibilità di cariche, botte ed arresti pur di non fare avanzare i fascisti. Una cosa che, comunque la si pensi, merita rispetto. Per questo troviamo indecenti quei tentativi, che pur ci sono stati, di deridere e minimizzare l’impegno di quelle persone che hanno messo in gioco i loro corpi quel giorno in piazzale Fellini. Ci chiediamo quando finirà questo gioco al massacro reciproco, che fa solo il gioco del nemico (se mai il nemico dovesse per caso essere lo stesso) e quando si imparerà davvero a convivere con le differenze altrui, senza doverle condannare ogni volta.
A questo punto, alcune considerazioni finali: la manifestazione “nazionale” di Forza Nuova è senz’altro stata un vero flop! 300 persone in tutto (con l’aggiunta di camerati polacchi per giunta!) per una prova di forza nazionale sono sembrate davvero un po’ pochine. Sicuramente meglio ha fatto CasaPound alla tre giorni di Grosseto dove, secondo le sue stesse stime (ovviamente sovrastimate) si sono recati 2.000 camerati. Che CasaPound sia il gruppo egemone dell’intera estrema destra neofascista italiana è cosa, del resto, ormai assodata, soprattutto in campo giovanile (a Rimini, infatti, molti dei militanti forzanovisti sono apparsi un po’ su con gli anni).
Più ardua è la considerazione dei risultati ottenuti dalle diverse forze antifasciste dispiegate per la città. Se da un lato Forza Nuova non ha potuto ottenere nessuna vera piazza “importante”, ed ha dovuto terminare il suo corteo con un comizio di Roberto Fiore in una piazzetta secondaria vicina alla stazione, è anche vero che comunque non si è riusciti ad impedire del tutto ai fascisti di sfilare per la città.
Forse, anche se consapevoli dell’esistenza di ragioni profonde di divisione, una più disposta propensione alla cooperazione tra le varie componenti dell’antifascismo cittadino – con la conseguente decisione di mettere da parte per un attimo quel fastidioso atteggiamento egemonico tra le parti – sarebbe risultata più efficace nel tentativo di impedire ai fascisti anche solo di partire dal luogo del loro concentramento.
Alcun* partecipanti all’Assemblea Antifascista di Cesena che l’8 settembre erano in Piazza Fellini a Rimini